"Mostraci
il Padre"
Una paternità differente e asimmetrica
"Signore, donaci la conoscenza di Dio che supera ogni intelligenza
e che è riservata ai piccoli."
Custodire la differenza
Posso definire la paternità di Dio solo a partire dalla mia
esperienza di figliolanza umana, con le mie idee, le mie immagini?
Dobbiamo definire chi è Dio Padre a partire dalla nostra cultura
oppure è Dio Padre che deve rivelare a noi che cosa sia la
paternità? Perché, portare Dio al nostro livello, significa
eliminare la differenza. Ma Dio non si è rivelato con il tre
volte santo? Santo significa altro, totalmente differente. Nessun
uomo merita il nome di padre quanto il Dio di Gesù Cristo,
nel quale la paternità si identifica col suo stesso essere.
Un uomo non può mai essere padre in un senso così assoluto:
un padre umano è lui stesso figlio di qualcuno, mentre Dio
è il Padre ingenerato, l'origine senza origine: esiste in se
stesso prima di essere padre. Un uomo, padre lo diventa, Dio lo è,
è essenzialmente padre.
Il Padre che Gesù rivela è un Dio asimmetrico
Gesù propone un Dio "scandaloso" (Mt 20, 1-16: i
lavoratori dell'ultima ora): proprio perché dà a tutti
la stessa paga si rivela "asimmetrico", agisce secondo una
logica che non è quella degli uomini: si rivela "altro".
L'uomo religioso vede nel servizio a Dio un dovere, un sacrificio
e si aspetta che i suoi meriti siano un giorno riconosciuti. Gesù
Cristo vede nel servizio del regno una grazia: fare la volontà
del padre, lavorare nella vigna è un dono, una elezione, è
in sé la ricompensa.
Gesù non annuncia un Dio amore indifferente, ma annuncia una
novità: l'amore di Dio non si ritira di fronte alla malvagità
degli uomini. Il suo amore è incondizionato: "ma io vi
dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché
siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra
i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli
ingiusti" (Mt 5, 44-45) Dio non fa distinzioni tra buoni e cattivi
nell'offrire il bene. Il padre che Gesù rivela è un
Dio che non ci ama perché siamo buoni e smette di amarci quando
non lo siamo. Ci ama sempre affinché siamo buoni come lui.
Gesù ti dice di non dubitare mai dell'amore di tuo Padre, lĠunico
che ti ha amato permettendoti di sbagliare.
Dalla
Meditazione di don Giuseppe TOSCA